ROMANZI

Danse Macabre

DANSE MACABRE


AUTORE: Stephen King

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2000

GENERE: Thriller

Presentazione

Nel 1981, nel saggio Danse Macabre, Stephen King affermava di avere sempre evitato, di proposito, di scrivere un romanzo ambientato negli anni Sessanta, perché gli sembravano troppo distanti. Eppure, in quello stesso saggio, King citava frequentemente il periodo della tragedia del Vietnam, ricordando bene come parecchi ragazzi avessero bruciato le cartoline di precetto, o fossero fuggiti in Canada o in Svezia per sottrarsi alla chiamata. Citava in particolare l'arresto di uno studente della sua università, nel Maine, che si era cucito la bandiera americana sul sedere dei Levi's e aveva presente, altrettanto chiaramente, le proprie idee politiche piuttosto vicine alla destra, modificate radicalmente dopo il 1968, quando "le stime dei morti salivano a cifre stratosferiche".King, però, non è stato in Vietnam e probabilmente è per questo che vi allude con amarezza nei suoi romanzi e nel suo saggio. Forse, Cuori in Atlantide doveva essere scritto per questo motivo, perché, come ha ipotizzato il critico Caleb Craig, King si è sentito colpevole di essere "sopravvissuto" al Vietnam, o comunque di non averlo vissuto attivamente, in prima linea. Comunque siano andate le cose e qualunque sia stata la motivazione principale a spingere Stephen King a scrivere questo libro, particolare attenzione si è rivolta all'assenza, in esso, delle familiari emozioni generate dall'horror. Nelle parole di qualche critico e articolista americano è implicitamente suggerito che questo sia un segnale positivo. Caleb Craig, con qualche ragione, ha rilevato nel libro un andamento troppo irregolare mentre molti giornali statunitensi hanno riportato recensioni favorevoli, che sottolineavano come questo libro presentasse l'occasione a coloro che non hanno mai letto King, di conoscere finalmente lo scrittore. Si tratta di cinque storie consequenziali e strettamente interdipendenti, ambientate negli anni che vanno dal 1960 al 1999. Eccetto il primo racconto, le altre storie narrano direttamente l'esperienza del Vietnam e la sua influenza sul pensiero e comportamento della generazione che l'ha vissuta.

Trama

Il volume si apre con il racconto "Uomini bassi in soprabito giallo", la cui vicenda si svolge agli inizi degli anni Sessanta, il periodo immediatamente precedente il dramma vietnamita. Bobby Garfield, un ragazzino di undici anni, vive con la madre vedova, una donna molto dura che subisce frequenti maltrattamenti dal proprio principale e amante. Il padre di Bobby è morto d'infarto, all'età di trentasei anni e, stando alla madre, non ha lasciato loro altro che debiti. Malgrado il rapporto inesistente con la madre, Bobby è un bambino come tanti, legato da profonda amicizia al suo coetaneo Sully John, e innamorato di Carol Gerber, una ragazzina intelligente e sensibile. Bobby vive dunque una normale esistenza, fino al giorno in cui conosce Ted Brautighan, l'uomo che nel suo palazzo ha affittato la stanza del secondo piano. Ted si è guadagnato, fin dalla prima occhiata, la disapprovazione della madre di Bobby, recando una parte dei suoi effetti personali in buste di carta, particolare del tutto insignificante per Bobby, ma sintomo di trascuratezza e mistero per sua madre. Con il passare dei giorni, Bobby e Ted si conoscono meglio e quest'ultimo offre al ragazzo un dollaro la settimana per la lettura ad alta voce del quotidiano, dal momento che i suoi occhi sono deboli. Il vero lavoro, però, quello che la madre di Bobby non deve conoscere, consiste nel tenere gli occhi aperti. Bobby deve controllare ogni nuovo e strano segnale.Si tratta di mezzi di comunicazione degli uomini bassi, un misterioso gruppo di malfattori che cercano Ted per ragioni che l'uomo non rivela al ragazzo. La loro presenza in città si manifesta con questi cartelli e questi segni, ma soprattutto con le loro automobili, di colore sgargiante, come i soprabiti gialli che indossano. Vivere con una madre spesso assente e indifferente, porta Bobby ad affezionarsi profondamente a Ted, che gli offre la tenerezza e l'attenzione di cui ha bisogno. E' un periodo importante, per lui: il suo primo bacio con Carol, le sue prime letture significative, grazie proprio a Ted, ma anche i primi conflitti con i coetanei, tre teppisti la cui violenza raggiunge il culmine nel pestaggio di Carol. E l'adolescenza di Bobby è segnata indelebilmente dal suo incontro con gli "uomini gialli", che gli porteranno via il suo unico punto di riferimento. In realtà, gli uomini bassi che braccano Ted e in seguito anche il piccolo Bobby, non agiscono troppo diversamente dai tre teppistelli che minacciano il ragazzino e che brutalizzano la sua compagna Carol Gerber. Si tratta della violenza che Bobby ha conosciuto nel libro regalatogli da Ted, Il Signore delle Mosche.

Cuori in Atlantide, il secondo racconto del volume, si svolge nel 1966 in un campus universitario del Maine. Pete Riley, matricola, trascorre il suo tempo a giocare a carte con i ragazzi del suo dormitorio. Studiare sarebbe molto più saggio, ma il gioco a punti è una vera e propria droga e dare la caccia alla regina di Picche, ha il sopravvento sul buon senso. Gli studenti crollano miseramente e chi si ritira dal college parte per la guerra. Sulle pagine di quotidiani rimediati da alcuni studenti del campus, una lunga lista di "morte" non spaventa troppo coloro che, ossessionati da Cuori (il gioco cui si riferisce il titolo del racconto, metafora stessa della guerra in Vietnam, denominato simbolicamente "Atlantide" da Donovan in una sua canzone), continuano imperterriti a rischiare le borse di studio e l'anno accademico. In questo racconto, il simbolo aggressivo del "branco" è ancora più evidente che in "Uomini bassi in soprabito giallo". La coscienza del singolo, però, trionfa progressivamente almeno su Pete, che riesce a comprendere finalmente cosa sta accadendo in Vietnam. Abbandonando l'ossessione delle carte e recuperando gli studi, riesce a sottrarsi al suo destino alternativo di soldato. Gli sarà d'aiuto la ragazza di cui è innamorato, Carol Gerber, che è ormai cresciuta e ha perso ogni traccia di Bobby Garfield, il suo compagno d'infanzia. Carol è una pacifista e manifesta in piazza, con altri studenti, contro la guerra; è anche una terrorista, però, e la strada della manifestazione di protesta estrema, potrebbe esserle fatale. King crea all'interno di questo college un microcosmo della società americana dell'epoca, offrendoci una visione, suggestiva e veritiera allo stesso tempo, della confusione di quel periodo drammatico, della perdita dell'innocenza di una società che progressivamente si espone all'atrocità della guerra e del massacro.I demoni che perseguitano i protagonisti,sono le vicissitudini storiche di un paese e la violenza degli uomini che le hanno rese possibili. Dietro le vicende picaresche di Pete e dei suoi compagni, le loro giornate trascorse tra espedienti ludici e discussioni oziose sulla guerra, bisogna vedere in filigrana, ancora una volta, il potenziale distruttivo del "gruppo", la cui violenza è chiave dominante di tutta la narrazione. Le altre tre storie, hanno come protagonisti personaggi già incontrati nelle precedenti.
In Willie il cieco, ambientato nel 1983, Willie Sherman, che da ragazzino ha partecipato al pestaggio di Carol con altri due teppisti, è un uomo agiato che abita a New York e conduce, almeno apparentemente, una vita normale. Ogni giorno si reca sul posto di lavoro, ma qualche ora dopo, con abiti diversi e una diversa identità - tanto fisica quanto psicologica - "diventa" Willie il cieco, veterano del Vietnam che mendica sulla scalinata della Cattedrale di San Patrizio. Willie non si è mai ripreso dall'esperienza vietnamita e il suo è un mezzo per "espiare" la colpa di essere comunque sopravvissuto al conflitto. Il messaggio della storia: c'è sempre un prezzo da pagare quando si fa del male al prossimo.

Perché siamo finiti in Vietnam è il quarto racconto ed è ambientato nel 1999. In esso, tornano alcuni simboli e metafore tipici dello stile di King. Sully John, l'amico d'infanzia di Bobby, è perseguitato da anni dallo spettro di una donna vietnamita che ha visto massacrare da un compagno. Il "fantasma", presenza inquietante generata dalla sua coscienza, siede accanto a lui in macchina, mentre si compie il tragico destino: l'uomo soccombe al suo stesso rimorso, sotto una straordinaria pioggia di oggetti.

Il volume si chiude con il racconto Scendono le celesti ombre della notte.
Bobby Garfield, ormai cinquantenne, torna ad Harwich, la città dov'è cresciuto. Bobby ripercorre i luoghi della sua infanzia e ricorda i compagni di avventure e giochi come fantasmi del suo passato. Fra quelle ombre, ce n'è una che non ha mai dimenticato e che sembra materializzarsi davanti a lui, come per miracolo.

Personaggi

Bobby Garfield; Carol Geber; Ted; Sully John; Pete Riley

Giudizio

Il libro è sorretto dall'esperienza umana e dall'abilità letteraria di King, che dà corpo al dramma del Vietnam, ma anche alla pietà per la sorte di coloro che intendono il proprio lavoro e la propria vita in balia di forze ingovernabili. L'offerta estrema della vita, "per il Bene Superiore di Tutti", sembra invece un sacrificio possibile solo nella finzione cinematografica e letteraria. Questo è un libro molto bello anche se è lungo e pesante non ci si annoia mai perché è ricco di colpi di scena che ti tengono con il fiato sospeso.

Autore

Niccolò Barni